Triangolo Magico “Compatibilità Ambientale e Sostenibilità Tecnologica”

 Triangolo Magico “Compatibilità Ambientale e Sostenibilità Tecnologica”

La tecnologia legata all’edificio utilizza più di un terzo dell’energia consumata complessivamente nel mondo, provvede al benessere e alla sicurezza delle persone, si riferisce alla qualità dell’ambiente interno, ha una diretta responsabilità sulla questione ambientale e sull’inquinamento e determina le regole di salvaguardia.

Quindi è indispensabile che gli addetti ai lavori (progettisti, costruttori, gestori e manutentori) assumano un ruolo preminente nell’adozione di tutti i mezzi per un uso razionale dell’energia.

La migliore soluzione architettonica / impiantistica dovrà essere anche la soluzione sostenibile intendendo per sostenibile quel processo etico che cerca di minimizzare l’impatto dell’azione dell’uomo sull’ambiente, tentando di assecondare le esigenze attuali senza compromettere quelle delle generazioni future.

Tale fine può essere perseguito grazie alla innovazione tecnologica ed ai  suoi strumenti, primo fra tutti, quello della valutazione ambientale.

Gli obbiettivi da prefissare per tendere allo scopo possono essere i seguenti:

  • Stabilire un costo competitivo rispetto a quello dell’edificio convenzionale;
  • Assumere un risparmio di energia significativo nei confronti dei livelli medi di consumi “tradizionali” per la stessa tipologia di edificio e la stessa località;
  • Limitare il picco massimo di domanda elettrica (in Italia risulta critica la stagione estiva e l’utilizzo dei condizionatori autonomi nelle abitazioni);
  • Prevedere che almeno una parte dell’energia annuale necessaria all’edificio sia proveniente da fonte rinnovabile;
  • Raggiungere un consumo di acqua pro-capite sensibilmente inferiore di quello tradizionale per la stessa tipologia di edificio;
  • Riciclare la maggior parte possibile dei rifiuti generati dall’uso dell’edificio;
  • Raggiungere un livello di soddisfazione dell’utenza pari almeno all’85%.

Tutti i precedenti punti fanno diretto riferimento alla giusta scelta e al corretto uso dei materiali, dei componenti e dei sistemi sia per l’edificio che per gli impianti in esso inseriti.

Per l’aspetto della realizzazione, invece, occorre considerare che il costo energetico di un materiale è l’equivalente del suo costo monetario e per ottenerlo è indispensabile ripercorrere l’intera catena dei processi di produzione in termini di energia consumata e di conseguente impatto sull’ambiente.

Occorre che ogni progettista si abitui a pensare seguendo l’approccio del ciclo di vita anche in termini quantitativi; questo significa effettuare, per ogni prodotto o servizio, una valutazione dell’impatto energetico e ambientale, dall’estrazione e trattamento delle materie prime, fino alla collocazione finale del prodotto dopo l’uso, poiché ogni azione associata ad una fase può avere riflessi su quelle precedenti o successive.

L’analisi del ciclo di vita ha il compito di valutare le ricadute sull’ambiente attraverso l’identificazione dei flussi di materia e di energia entranti ed uscenti dal sistema.

Gli input al sistema sono parametri che insistono sul tema del risparmio delle risorse (materiali ed energia), mentre gli output riguardano i problemi di inquinamento.

Sia gli input (risorse) che gli output (reflui) da/verso l’ambiente sono quantità da minimizzare.

In questa impostazione l’ambiente è rappresentato dall’universo esterno al sistema che con questo interagisce  attraverso la sua superficie di confine.

Viene quindi confermata l’importanza degli aspetti gestionali.

Le politiche ambientali del prossimo futuro anziché indirizzarsi su aspetti settoriali dovranno considerare in modo integrato tutto il ciclo di vita dei sistemi produttivi, e per analogia anche l’edificio deve essere considerato nel suo complesso.

Il riferimento più evidente, in questo caso, riguarda il rapporto tra l‘involucro edilizio ed il sistema impiantistico, poiché ogni scelta adottata in uno dei due sistemi si riflette direttamente sulla progettazione e sul rendimento dell’altro, e contemporaneamente entrambi contribuiscono al bilancio ambientale complessivo, attraverso la produzione, l’uso e la dismissione dei componenti di cui sono costruiti, e attraverso il fabbisogno di energia primaria che ne deriva.

Inoltre, poiché l’inquinamento è dato anche dai rifiuti rilasciati in ambiente, sia in termini di occupazione del suolo che di energia incorporata, in una visione che è stata definita di “flessibilità gestionale”, occorre che si consideri anche l’obiettivo di minimizzare queste quantità, fino a tendere verso un progetto il più possibile conservativo.

Se sia veramente possibile eliminare in concetto di “rifiuto” è tutto da decidere; questo è il tema di una scommessa per il futuro, forse la vera rivoluzione del terzo millennio.

L’educazione al ciclo di vita consentirebbe indubbiamente di adottare un linguaggio comune da parte degli operatori del settore, poiché tale approccio individua un obbiettivo unitario, quello della tutela ambientale.

La nostra società può eseguire in questo caso, anche uno studio progettuale che faccia uso della metodologia LCA per introdurre i criteri di prestazione ambientale in questo tipo di realizzazione e per individuare le soluzioni più compatibili con un Green Building.

L’analisi del ciclo di vita (LCA), costituisce un supporto concettuale molto importante perché il settore edilizio rappresenta il comparto produttivo in cui si riscontra il maggiore potenziale di riduzione dei consumi e delle emissioni.

La progettazione tecnologicamente e ambientalmente consapevole, che cerca cioè di risolvere il divario tra la concezione più tradizionale di edifico, considerato da un punto di vista puramente compositivo e la concezione tradizionale di impianti, puramente funzionale, sottolinea la necessità di un approccio integrale in grado di garantire la qualità del risultato, non solo in termini estetici, ma anche sotto il profilo prestazionale e soprattutto ambientale.

E’ necessario quindi, un approccio alla progettazione che tenga conto di due importanti assunti:

  • L’edificio è assimilabile ad un prodotto e come tale è caratterizzato da un suo ciclo di vita;
  • I soggetti coinvolti, dal progettista al committente, all’impresa di costruzioni a quella di manutenzione, devono interagire unitariamente.

La progettazione dovrà affrontare la complessità attraverso una visione globale dei singoli elementi che costituiscono l’edificio, considerando le interazioni tra i vari elementi come una possibilità di gestione multipla.

La complessità dell’edificio diventa la complessità di un processo edilizio in cui sono correlate le attività di:

  • Programmazione
  • Progettazione
  • Produzione
  • Realizzazione
  • Manutenzione e gestione

In questo caso, assume particolare importanza il legame esistente tra i sistemi impiantistici, atti a soddisfare il fabbisogno di energia dell’edificio, ed il sistema costituito dall’involucro edilizio.

Ogni scelta adottata in uno dei due sistemi incide significativamente sulla progettazione e sul dimensionamento dell’altro, inoltre entrambi contribuiscono contemporaneamente, attraverso la produzione, l’uso e la dismissione dei componenti di cui sono costituiti, e attraverso il fabbisogno di energia primaria che ne deriva, al bilancio ambientale complessivo dell’edificio.

Per individuare una metodologia in grado di analizzare e valutare l’impatto ambientale delle differenti soluzioni del sistema edificio-impianto, si può ricorrere a banche  dati di valutazione ambientale.

Una banca dati primaria per descrivere il comportamento prestazionale e ambientale di:

  • Materiali
  • Produzione di energia
  • Trasporti
  • Riciclo, riuso e recupero dei materiali.

Una banca dati secondaria per descrivere il comportamento prestazionale e ambientale di:

  • Componenti edilizi
  • Impianti
  • Gestione energetica
  • Fine vita dei componenti.

Il risultato che si ottiene si inserisce nell’ambito degli accordi sulla riduzione delle emissioni di CO2, della normativa per il risparmio energetico e degli strumenti per la valutazione degli impatti ambientali,

Inoltre, il preprogetto, così svolto, permette di valutare le prestazioni ambientali dei materiali, dei componenti edilizi e dei sistemi impiantistici, attraverso i quali è possibile determinare la scelta progettuale che comporta il minor impatto ambientale durante tutto il ciclo di vita.